La pratica di Anastasia Komar è informata dalla sua ricerca sull’intersezione tra arte e bioingegneria contemporanea, cercando di delucidare aspetti della nostra realtà che influenzano sempre più l’esperienza umana ma che sfuggono alla comprensione. Facendo riferimento alla scienza, alla teologia e alla storia, Komar combina la pittura acrilica, eseguita con un’ampia gamma di pennellate brevi, vivaci e luminescenti, con sculture in polimeri avanzati che riecheggiano forme allo stesso tempo biomolecolari, mitologiche e mammifere.
Komar ha conseguito un master in architettura e design ambientale presso l’Istituto di architettura di Mosca. Tra le mostre personali si ricordano Hosts presso Management, New York; ex-vivo presso Bank, Shanghai; e von Neumann’s Dream presso Shulamit Nazarian, Los Angeles. Le mostre collettive comprendono: Thicket alla Gaa Gallery di New York; Weirding Worlds al Podium di Hong Kong; Fever Dream alla Swivel Gallery di New York; Holding alla Kristen Lorello & Van Doren Waxter di New York; Poetics of Falsification all’Harper’s di East Hampton; America Runs alla Dunkunsthalle di New York; Contemporary Practices alla galleria della School of Visual Arts di New York; Over the Structures al CICA Museum della Corea del Sud e ha realizzato diversi progetti site-specific a New York e in California.